venerdì 8 luglio 2011

FIRENZE: NON TUTTI SANNO CHE...


Ogni venerdì tante nuove curiosità sulla città di Firenze


E c'entra come i'culo con le Quarantore!!

Chi è fiorentino doc, o ne è originario o ci ha comunque vissuto per un buon periodo di tempo avrà sicuramente udito almeno una volta la famosa citazione: "Icchè c'entra i'culo con le quarantore?!" oppure "c'entra come i'culo con le Quarantore!"
Si tratta, come spesso accade nella goliardica Firenze, di un'affermazione ironica nel commentare una situazione in cui due cose non c'entrano niente l'una con l'altra. 

Non tutti però sanno che l'origine di questo modo di dire tutto fiorentino è attribuita ad un incidente avvenuto in una chiesa durante la pratica conosciuta con il nome di Quarantore

La "Quarantore" è un'antica forma di esposizione eucaristica, molto praticata a partire dal tardo Medioevo, che si richiama in particolare alle 40 ore che il Signore passò nel sepolcro.

Si racconta che in una chiesa gremita di fedeli, una donna avvenente e formosa, si sentì palpare il didietro in maniera molto affettuosa da qualcuno che le era vicino durante la pratica eucaristica. La signora, risentita per quel vile gesto, si girò di scatto verso il colpevole il quale cercò di spiegarle più a gesti che a parole che lo aveva fatto senza malizia, non volendo, a causa dell'immane calca e del pigia pigia che si era venuto a creare.
Sembra che l'uomo si discolpò bisbigliando:"E son le Quarantore!"
Al che l'onesta popolana ribattè indignata e a voce concitata:"E icchè c'entra i'culo con le Quarantore?!" (trad.cosa c'entra il culo con le Quarantore?!) E dal suo punto di vista non aveva tutti i torti!


Il rituale del palpeggiamento sembra che fosse molto comune durante le celebrazioni delle feste fiorentine, come nel caso della Pasqua fiorentina, (giorno dello scoppio del carro e del volo propiziatorio della colombina), tanto da dare origine a scherzosi sonetti come quello di Dino Fazzini del 1928 intitolato "Lo scoppio di' carro" che illustra molto bene come la mattina di Pasqua per i fiorentini costituisse un momento eccezionale ed allo stesso tempo un'incredibile occasione per chi, approfittando della ressa, volesse allungare le mani per apprezzare le grazie delle nostre concittadine.

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