venerdì 24 giugno 2011

FIRENZE: NON TUTTI SANNO CHE...


Ogni venerdì tante nuove curiosità sulla città di Firenze


Bìschero:

In gergo fiorentino la famosa parola bìschero sta ad indicare una persona di scarsa intelligenza e astuzia, molto ingenua, spesso sopraffatta dall'altrui furbizia. Il termine, generalmente utilizzato in maniera colloquiale ed ironica, assume quindi il significato di stupidotto, sempliciotto fino ad arrivare ad essere sinonimo di coglione o addirittura scemo, in relazione al tono di voce usato ed al contesto in cui si viene a trovare.

Non tutti però sono a conoscenza del fatto che tale termine, nonostante l'etimologia incerta del vocabolo, derivi dal cognome di una cospicua famiglia fiorentina avente notevole importanza economica e politica ai tempi della Firenze Medievale: i Bischeri appunto o Bischèri (come sembra si dovesse correttamente pronunciare il famoso cognome), protagonisti di una bizzarra vicenda che portò all'origine dispregiativa del termine.

Si racconta infatti che tali signorotti e ricchi possidenti avessero le proprie botteghe ed i propri palazzi sul terreno dove la Signoria di Firenze intendeva effettuare la costruzione del Duomo, nell'area nota oggi appunto come "Canto dei Bischeri" ( fig. a sx), più o meno nella zona dietro l'abside dell'allora cattedrale di Santa Reparata. Si parla, dunque, di prima del 1229! 

Il Governo per portare a compimento il nuovo progetto, offrì ai Bischeri una cospicua e più che congrua somma di denaro come indennizzo di espropriazione dei loro possedimenti. Offerta che fu però più volte rifiutata dalla potente famiglia, nell'intenzione di voler tirare ancora su il prezzo ( tutti i terreni nella zona erano saliti di valore per speculazione da quando era iniziato il progetto della nuova cattedrale ). Alla fine essi però tirarono troppo la corda facendo perdere la pazienza al governo fiorentino che espropriò tutti i loro possedimenti con pochi fiorini di indennizzo. 

Proprio da questa stupidaggine commessa dalla famiglia Bischeri, nacque, ed è giunto fino a noi, quest'appellativo.

Nonostante il tracollo finanziario e l'obbligo ad abbandonare la città, i Bischeri seppero riprendersi bene col tempo, tornando in seguito tra le mura fiorentine e scegliendo di cambiare cognome alla casata in 'Guadagni' a causa della poco gradita ritrovata celebrità.

Oggi rimane testimonianza della famiglia in via dell'Oriuolo, angolo Piazza Duomo dove è posizionata la targa del loro stemma bardato di otto di nero e di oro (fig. dx).

Esiste un'ulteriore versione della vicenda che parla di un devastante incendio che distrusse l'intero quartiere della famiglia successivamente al loro rifiuto, ma viene reputata un'invenzione popolare. Per non parlare delle differenti ipotesi di origine di tale termine che circolano ancora tra la gente come quella che lo vede derivare dall'organo genitale maschile o dalla chiave che regola gli strumenti a corda o dal bischero di palude, l'arbusto che cresce sulle sponde dei fossi d'acqua ferma e che avendo il peso sulla sua estremità, è sempre in continuo ondeggiamento, per cui ogni piccola ventata lo muove, come il bischero che si lascia convincere dal primo venuto.



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